I tipi di protesi mammarie usate dai chirurghi

Chirurgia estetica Milano

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del dott. Alberto Capone

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I tipi di protesi mammarie usate dai chirurghi

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Le protesi mammarie sono usate nella chirurgia estetica o nella chirurgia ricostruttiva della mammella; servono ad aumentare le dimensioni del seno (mastoplastica additiva) o modificarne la forma o per ricostruire il seno dopo una mastectomia o nella chirurgia per il cambio di sesso.

Distinzione per materiale

Le protesi non sono tutte uguali; in base al materiale che le compongono internamente, possono essere distinti in quattro tipi diversi, ossia:

  • Protesi con soluzione salina: se all’interno hanno una soluzione salina sterile e all’esterno presentano un involucro di silicone.
  • Protesi con gel di silicone: con diversi gradi di coesività per renderle più o meno morbide. Sono le più usate (circa in 9 interventi su 10) e sono riempite con un gel di silicone ed hanno all’esterno un involucro di silicone.
  • Protesi a laccio: è il tipo meno usato ed è costituito da polipropilene. Le protesi a laccio sono uniche, perché permettono al seno di continuare a crescere dopo l'intervento e per questo sono preferite dalle donne che vogliono avere il seno della massima grandezza possibile; tuttavia, non tutti Non sono consentite negli Stati Uniti.
  • Protesi a base di tessuto: un tipo di protesi, in fase di sviluppo, prevede il prelievo delle cellule staminali dalla stessa paziente e poi combinate con lo scaffold, un particolare materiale di impalcatura, così da produrre una protesi a base di tessuto. Con questo metodo non c'è alcun rischio di perdita o di rottura della protesi e la dimensione può rimanere stabile per tutta la vita del paziente, rispetto delle protesi in gel di silicone o con soluzione salina che di solito si riducono nel tempo del 40% circa.
  • Protesi ergonomiche, usate in Italia solo dal 2016, che permettono di avere un seno nuovo più morbido al tatto e dall'aspetto più naturale, grazie a un gel dinamico che cambia forma in base alla posizione assunta, scongiurando l’effetto finto. Ad oggi, queste protesi sono vantaggiose e sicure contro il pericolo di complicanze come incapsulamento e sieromi. Inoltre sono garantite per 10 anni, e sono tracciabili e riconoscibili per via di una 'carta d'identità' racchiusa in un microchip leggibile con un apposito scanner.

Distinzione per rivestimento

In base al rivestimento, inoltre possono essere suddivise in:

  • Involucro unico: come quello dei primi modelli di protesi, che presentavano però rischi di rottura e di dispersione del contenuto.
  • Doppio involucro: soluzione che evita la dispersione del contenuto della protesi in caso di rottura.

Distinzione per forma

In base alla forma, possiamo suddividerle in:

  • Rotonde, se hanno solo un avanti e un dietro, quindi non necessitano di un'attenzione nel posizionamento ma sono autoadattanti ; ciò comporta che in posizione eretta si ha la parte inferiore della protesi che si gonfia e la parte superiore che si sgonfia, perché c'è uno spostamento del materiale contenuto al suo interno.
  • Anatomiche, se hanno un avanti e un dietro, un sopra e un sotto, e sono già preformate per dare la forma di un seno più naturale. Ciò comporta però che bisogna fare attenzione sia durante il posizionamento sia durante la gestione della protesi stessa.

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